domenica 20 dicembre 2009

Il Nordest Capitale Europea della Cultura

Meeting delle nuove classi dirigenti del Nordest

IV Edizione


Il Nordest Capitale

Europea della Cultura

La cultura come fattore competitivo per l’impresa.

La candidatura del Nordest per realizzare le infrastrutture

della metropoli policentrica

Venerdì 18 settembre 2009

CUOA

Villa Valmarana Morosini

Altavilla Vicentina



IL TEMA

Perché “il Nordest Capitale Europea della Cultura”

Impresa – cultura – metropoli: un nesso inscindibile

Lo sviluppo delle grandi città, basti pensare a due casi storici esemplari come Venezia e Firenze, ha sempre avuto come caratteristica fondante un intreccio fortissimo tra vita culturale e sviluppo dell’impresa. Mai, nella storia, si è avuto un processo di grande sviluppo economico, senza vedere nelle aree protagoniste, un fiorire di iniziative culturali e di innovazioni tecnico-scientifiche. In una sorta di circolo virtuoso che si autoalimenta, ricchezza materiale, nuove invenzioni tecnologiche, presenza di un ambiente culturalmente vivace, sono stati elementi che hanno permesso l’affermazione di città e di civiltà.

Il Nordest, nella sua prima fase di sviluppo, ha pensato che bastasse solo uno di questi fattori per divenire forte e vincente. Il risultato è stato uno sviluppo economico straordinario, accompagnato però dalla distruzione di parti del territorio e della vecchia cultura contadina che lo caratterizzava.

In questi ultimi anni tutto è profondamente cambiato. Da terra di campanili il Nordest è diventato improvvisamente metropoli, le imprese sono passate dalla competizione basata sul basso costo del lavoro alla competizione sul terreno dell’innovazione tecnologica ed estetica, i bassi livelli di scolarità si sono trasformati in primato nei consumi culturali e nella formazione universitaria.

E’ avvenuta in questi ultimi 20 anni una trasformazione radicale in cui, senza strappi clamorosi ma inesorabilmente giorno dopo giorno, il Nordest ha innovato sul solco delle proprie tradizioni storiche più profonde.

Lo sviluppo dell’impresa si è quindi accompagnato, silenziosamente, allo sviluppo della metropoli, e, nello stesso tempo, allo sviluppo delle attività culturali. In modo poco inconsapevole, senza elaborazione, senza quegli strumenti che le borghesie di altre città hanno utilizzato per rinsaldare e rendere coscienti questi processi. Ma è accaduto.

Un salto di qualità per costruire la metropoli

La metropoli c’è, nella sua fisicità, nel percorrere decine e decine di chilometri senza distinguere i confini di un paese dall’altro. C’è un suo nucleo centrale che, grazie al Passante ed alla metropolitana di superficie, in fase di realizzazione, sta rendendo evidente che non si vive più nelle città (di Treviso, Padova, Mestre) ma in quartieri di una metropoli.

E’ una metropoli ancora inconsapevole, che vede spuntare come funghi i suoi nuovi grattacieli ma che non è ancora in grado di pensare a costruire una metropolitana vera. E’ una metropoli che, a differenza dalle altre, non si è ancora dotata di un collegamento ferroviario ad alta velocità. E’ una metropoli che mantiene in vita oltre una decina di sedi universitarie che, invece di specializzarsi per competere sul mercato globale della formazione, duplica i corsi (ed i costi) tra sedi distanti 20 km l’una dall’altra. E’ una metropoli che, se non si organizza, rischia di soffocare le potenzialità dei suoi cittadini e delle sue imprese, frenandone la competitività a vantaggio di altre aree del mondo più dinamiche e meglio organizzate.

Per questo serve un salto di qualità, un evento capace di catalizzare le forze e le energie, di definire una serie di priorità infrastrutturali, di mettere in moto processi culturali e reti di relazioni per costruire quei servizi di base che permettono alle aziende di crescere, vincere la

crisi e definire nuovi modelli di sviluppo.


L’evento per costruire la metropoli e per affermare il modello della media impresa

globale

Il Nordest perse la sua occasione vent’anni fa, quando ritardi culturali frenarono il progetto dell’Expo di Venezia. Forse era troppo presto, forse lo sguardo di una parte della classe dirigente di allora era troppo lungo e quello di un’altra parte troppo corto, forse il modello su cui si basava e la centralità attribuita allora a Venezia non teneva sufficientemente conto che l’area stava sviluppando i suoi punti di forza lungo un’asse che scendeva dal Trentino, passava per Verona, e si sviluppava lungo tutto la pedemontana che da Vicenza corre fino a Treviso, e poi su fino a Belluno, Pordenone, Udine, terminando in quella Trieste porta della nuova mitteleuropa.

Oggi il Nordest ha maggiore coscienza di se, e, utilizzando lo strumento dei grandi eventi che si è dimostrato estremamente efficace per il rilancio di altre grandi aree (da Genova al Piemonte, da Napoli a Milano), può pensare di preparare il suo rilancio. I calendari europei rendono credibile la candidatura del Nordest a Capitale Europea della Cultura nel 2019. Il Meeting delle nuove classi dirigenti del Nordest è l’occasione per sviluppare questa riflessione e per verificare la necessaria convergenza tra mondo imprenditoriale, istituzioni, reti della vita culturale di queste tre regioni.

L’approdo alla candidatura a Capitale Europea della Cultura permetterebbe di esaltare le potenzialità della media impresa globalizzata, di costruire un nesso tra questa ed i processi creativi che stanno alla base della sua forza e capacità competitiva, di costruire l’ambiente adatto per attrarre i talenti e per organizzare le funzioni di servizio necessarie al suo sviluppo, di avviare e completare quel sistema infrastrutturale, a partire dall’alta velocità alla metropolitana, che possono mettere in rete i diversi quartieri e permettere al Nordest, di diventare metropoli vera e pienamente consapevole del suo ruolo.


Il Meeting

h. 9.30 Saluti

Francesco Della Porta, presidente Comitato Tecnico Scientifico, Fondazione CUOA

h. 9.45 Relazione introduttiva

Dal passante alla città a rete.

Idee e strategie per diventare una capitale europea. Della cultura, e non solo.

Filiberto Zovico, editore di Nordesteuropa.it

h. 10.00 I perché di una candidatura del Nordest

Pierluigi Sacco, IUAV Venezia

h. 10.20 L’Università della metropoli: dalle 13 sedi alle 13 facoltà di eccellenza

Gianluca Vigne, Presidente Giovani Imprenditori Veneto

Intervista: Roberto Papetti, direttore Gazzettino

h. 10.45 La cultura come fattore competitivo per l’impresa e l’attrattività dei territori

introduzione: Daniele Marini e Silvia Oliva, Fondazione Nord Est

si confrontano:

Sandro Boscaini, presidente Masi

Loris Casadei, direttore generale di Porsche Italia

Giuseppe Perrone, presidente Associazione Management Club

Alessandra Pivato, presidente de il comitato di gestione del Premio Campiello

Catterina Seia, UniCredit & Art

Roberto Siagri, presidente e amministratore delegato Eurotech

Modera: Ugo Savoia, direttore Corriere del Veneto


h. 11.45 Mettere in rete la ricchezza culturale

Paolo Baratta, presidente Fondazione la Biennale di Venezia

Gabriella Belli, direttore MART

Cesare De Michelis, presidente Marsilio Editori

Carlo Fratta Pasini, presidente del Banco Popolare di Verona

Giovanni Ravidà, assessore alla Pianificazione Strategica del Comune di Trieste

Modera: Paolo Possamai, direttore Il Piccolo

h. 12.45 PRANZO

h. 14.30 Gruppi di lavoro

a. Mettere in rete le politiche culturali

Coordina: Pierluigi Sacco, IUAV Venezia

b. Il ruolo delle fondazioni legate alle imprese

Coordina: Cristiano Seganfreddo, presidente Fuoribiennale

c. Le architetture della capitale europea

Coordina: Flavio Albanese, direttore Domus

d. Le infrastrutture della metropoli

Coordina: Francesco Jori, giornalista gruppo Espresso

e. Per la Nordest University

Coordina: Silvia Oliva, Fondazione Nord Est e Paolo Gubitta, Università di Padova e Fondazione CUOA


h. 17.30 Il ruolo delle Fondazioni:

dalla promozione dei singoli territori alla collaborazione su un progetto a rete

Lionello D’Agostini, presidente Fondazione Crup

Ambrogio Dalla Rovere, vicepresidente Fondazione Cariverona

Dino De Poli, presidente Fondazione Cassamarca

Antonio Finotti, presidente Fondazione Cassa di Risparmio Padova e Rovigo

Marcello Poli, Consigliere della Fondazione Ca.Ri.TRo.

Massimo Paniccia, presidente Fondazione CRT

Giuliano Segre, presidente Fondazione Venezia

Modera: Claudio Pasqualetto, Il Sole24Ore


h. 18.30 Dopo Napoli, Genova, Torino, Milano è l’occasione giusta per il Nordest?

10 giovani talenti interrogano l’economia e la politica

Lorenzo Dellai*, presidente Provincia Autonoma di Trento

Giancarlo Galan, presidente Regione del Veneto

Renzo Tondo, presidente Regione Friuli Venezia Giulia

Andrea Tomat, presidente Confindustria Veneto

Coordina e modera: Ferruccio De Bortoli, direttore Corriere della Sera


h. 19.30 Intervento di: Sandro Bondi, Ministro per i Beni e le Attività Culturali della Repubblica Italiana


Il Pdl vuole portare la cultura a Nordest

Candidare Padova a «capitale europea della cultura» per il 2019: è la proposta che il consigliere della lista civica Gregorio Cavalla porterà in consiglio comunale attraverso una mozione già sottoscritta dal capogruppo del Pdl Alberto Salmaso. Una possibilità che offre un indotto turistico altissimo, ma che apre la porta anche a una grande serie di finanziamenti dell’Unione Europea: «E’ come ospitare una piccola olimpiade - sottolinea il promotore -. Genova è stata capitale europea nel 2004 e ha avuto, tra investimenti privati e istituzionali, 35 milioni di euro con un incremento del turismo pari al 16%. L’indotto totale dell’iniziativa è stato calcolato attorno ai 200 milioni di euro». Una proposta elaborata assieme al giovane Paolo Todeschini e basata su una possibilità concreta: l’Italia dovrà ospitare la manifestazione nel 2019, ma l’assegnazione del titolo avverrà nel 2013. «Speriamo in un voto bipartisan: è un’opportunità enorme per Padova» afferma Cavalla. E il prossimo 18 settembre è previsto un convegno, organizzato dal Cuoa ad Altavilla vicentina, proprio su «Nordest capitale della cultura europea». (c.mal.)


il mattino di Padova — 13 settembre 2009